Il blog del corso Storia delle Cose quest'anno si occupa del cibo, in vista dell'Expo 2015 che tratterà proprio questo tema, in particolare di una cosa DA mangiare (Cavolfiore) e una PER mangiare (Pelapatate).
Il Cavolfiore è stato rilevante in questo blog, ed è stato curioso esplorare i vari campi in cui esso è trattato. Non ha una gran fama, come potrebbe essere per la mela o per le patate, infatti non ci sono informazioni storiche su di esso a parte il mito che fu grazie a Luigi XIV se di diffuse in Europa. Infatti alcuni dei Paesi Europei sono tra i maggiori produttori mondiali di cavolfiori.
In letteratura è particolarmente presente nei libri per bambini perché di solito non vogliono mangiarlo a causa dello spiacevole odore che emana quando cotto, e lo scopo di queste storie sarebbe proprio quello di istruire a mangiarlo. E’ presente in musica, sopratutto americana, e anche in alcuni quadri o fotografie.
Ha importanti principi nutrizionali, come l’alta quantità di acqua, vitamina C e ferro. Inoltre è utile contro cancro e eccessi di iodio, e per le diete non costituisce un problema dato il basso contenuto calorico, sopratutto crudo.La parte commestibile è ovviamente quella bianca, che normalmente viene separata dalle foglie al momento della cucina. Se si compra il cavolfiore surgelato invece a monte avviene proprio un procedimento industriale di detorsolatura prima del confezionamento.
Ci sono molte ricette per mangiarlo ma quella che a mio parere è la migliore poiché facile, veloce e gustosa è il cavolfiore al forno con besciamella e pepe. E’ importante ricordare tuttavia che il cavolfiore cotto perde parte delle proprietà benevole che ha da crudo, come per esempio la quantità di oligoelementi, e lascia inoltre un cattivo odore a cui però c’è rimedio mettendo, nell’acqua di cottura, della mollica di pane imbevuta di aceto.
Posso dire che è stata un'esplorazione interessante e divertente. Ho imparato a guardare le cose con occhi alternativi, a guardare cosa c’è dietro, e ho imparato a non dare nulla per scontato, nemmeno un semplice e comune cavolfiore! Anch’esso può essere fonte di creatività e divertimento.
Insomma è stata un’esperienza piacevole..ovviamente odore a parte!